"Si governano più facilmente gli uomini facendo leva sui loro vizi che sulle loro virtù."
(Napoleone)
I vizi sono comportamenti dannosi che provocano sofferenza a sè stessi e alle persone che ci sono più vicine.
Alcuni vizi sono particolarmente gravi perchè sono tossici per l'anima: si tratta appunto dei vizi capitali.
Questo percorso farà luce sugli aspetti psicologici e offrirà molte riflessioni sui vizi più capitali più gravi che affliggono l' uomo, ossia:
- Superbia;
- Invidia;
- Ira;
- Avarizia;
- Gola;
- Lussuria;
- Accidia.
Dedicato a tutti coloro che, come me, si sono sempre chiesti il perchè dell' esistenza del male.
I 7 Vizi Capitali
1) Superbia
Il superbo ostenta sicurezza e cultura e sminuisce i meriti altrui. La sua posizione psicologica è però più complessa: non sempre è realmente convinto di possedere tutte le qualità che lui stesso si attribuisce. Teme delusioni e insuccessi perché rivelerebbero la triste verità che egli stesso sospetta, quella di essere in realtà un mediocre, un normodotato, di rientrare nella media.
2) Accidia
Indolenza, indifferenza: l'accidioso indugia voluttuosamente nell'ozio e nell'errore. Sa quali siano i suoi impegni, ma pur di non assolverli, ne ridimensiona la portata, autoconvincendosi che si tratti di piccolezze e che rimandarle non comporti conseguenze gravi.
3) Lussuria
La lussuria non è la semplice dedizione ai piaceri sensuali. Lussurioso è soprattutto chi si lascia rapire e cullare continuamente dalla fantasie sensuali. La lussuria diventa un vizio quando il costante volgersi del pensiero al desiderio impedisce il normale svolgimento delle incombenze quotidiane.
4) Ira
L'ira non è l'occasionale esplosione di rabbia: diventa un vizio in presenza di un'estrema suscettibilità che fa sì che anche la più trascurabile delle inezie sia capace di scatenare una furia selvaggia.
5) Gola
Il peccato di gola non è la mera ingordigia o la smodata consumazione di cibo, ma il lusso alimentare, la predilezione per la cucina raffinata, la propensione a cibarsi esclusivamente di pietanze pregiate e costose.
6) Invidia
Per l'invidioso, la felicità altrui è fonte di personale frustrazione. Sminuisce i successi altrui e li attribuisce alla fortuna o al caso o sostiene che siano frutto di ingiustizia.
7) Avarizia
Estremo contenimento delle spese non perché lo imponga la necessità, ma per il gusto di risparmiare fine a se stesso. L'avaro si sente un virtuoso e si descrive con aggettivi delicati ed equilibrati: prudente, attento, oculato, parco.